La scorsa settimana, presso l’Area Hospitality dello stadio A. Picco, l 'Amm. Unico Aldo Jacopetti, il Responsabile del Settore Giovanile, Paolo Rovani ed il Direttore Organizzativo Alessandro Caporilli, hanno incontrato Presidenti e Responsabili dei Settori Giovanili delle Società della Provincia spezzina per far conoscere la nuova Società ed esporre i programmi futuri riguardanti il Settore Giovanile. La principale novità emersa è la volontà dello Spezia Calcio di rinunciare nel prossimo anno alla Scuola Calcio. A tal riguardo abbiamo intervistato l’Amm. Unico Aldo Jacopetti:
Quali sono stati i motivi che hanno portato a questa decisione?
<< Pensiamo che i bambini sino all’età di 11 anni, debbano poter giocare a calcio per puro divertimento negli oratori e nelle Società del proprio quartiere, con i loro amichetti. Crediamo che questo tipo di attività debba essere svolta dalle piccole Società che fanno delle scuole calcio, e quindi del sostegno economico delle famiglie, la loro principale fonte di sostentamento. Pensiamo inoltre che i ragazzi debbano venire allo Spezia Calcio a partire dagli 11/12 anni per partecipare al Campionato Esordienti dove l’attività, pur rimanendo ludica, è la base di partenza per l’attività agonistica. Riteniamo altresì antipatica la situazione in cui un bambino, dopo aver pagato per 2-3 anni una retta annuale di € 350, una volta giunto alla fase "agonistica", se non ritenuto idoneo, venga lasciato a casa. Nelle giovanili dello Spezia non si pagherà nessuna retta. >>
Come si comporterà lo Spezia Calcio per la composizione delle proprie squadre?
<< Avremo degli osservatori che andranno in giro per i campi e segnaleranno al nostro Responsabile, Paolo Rovani, gli eventuali giovani interessanti. A quel punto sarà inviata una lettera di richiesta alla Società di appartenenza in cui verrà chiesto un incontro con Società, ragazzo e famiglia e, se verrà trovato un accordo, il giovane vestirà la maglia bianca delle aquile ed alla Società di appartenenza sarà corrisposto un riconoscimento concordato. Operando in tal maniera, sono sicuro che in poco tempo conquisteremo la fiducia e la stima delle Società spezzine e saranno le stesse a segnalare a noi dello Spezia i ragazzi più interessanti >>.
E’ di qualche giorno fa la dichiarazione del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, secondo cui è sotto esame del Consiglio una proposta di obbligatorietà per i giovani che abbia come discriminante non solo l’età, ma anche la provenienza dal settore giovanile; qualcuno ritiene che questo stonerebbe con la decisione dello Spezia di rinunciare alla Scuola Calcio; è così?
<< Assolutamente no; sono in linea con il Presidente nel ritenere i giovani come una risorsa fondamentale del calcio, in particolare dilettantistico. Abbiamo previsto di occuparci dei ragazzi dalla categoria Esordienti, quindi di giovani di 11-12 anni, che, per arrivare in prima squadra, hanno un percorso di almeno 6-7 anni con le aquile; dunque nessun conflitto con il pensiero del Presidente Tavecchio, secondo cui i giovani in campo debbano aver militato nel settore giovanile per almeno 3 anni >>.
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