Ricordo bene quando arrivai nel Golfo dei Poeti, si parlava di Serie C in cinque anni, ma dopo una stagione in D, una in Seconda Divisione e due in Prima siamo arrivati addirittura in Serie B, attestandoci sempre tra le migliori e ciò deve essere motivo di orgoglio e soddisfazione per tutti.
Molte situazioni sono state ingigantite, spesso il mio nome viene accostato ad altre realtà e lo Spezia "messo in vendita", ma la verità è che Gabriele Volpi non compra e non vende nulla e sul territorio si affida ad esperti come Chisoli, Micheli, oltre che alla parte tecnica; io sono esperto nella logistica del petrolio, nell'ambito calcistico, qui come a Rijeka, delego professionisti che sappiano gestire al meglio le finanze messe a disposizione.
L'entusiasmo? Io sono sempre entusiasta e non credo vi siano tanti presidenti in Europa che abbiano investito così tanto come Spezia e Rijeka, e non parlo soltanto di mercato, ma anche di strutture.
Credo che andare in Serie A sia molto difficile per tutti, la Serie B è un campionato lungo ed ostico, dove non sempre spendere tanto significa automaticamente essere promossi, anzi, le ultime stagioni hanno dimostrato esattamente il contrario; da parte nostra non è giusto dire che le spese sono state ridotte, bensì sono state aggiustate, cercando di riportarle nei parametri che il mercato di Serie B sancisce.
Ripeto, probabilmente in passato oltre che tanto si è speso male, ma al momento, con gli attuali dirigenti, le finanze sono sotto controllo e dubito che in Serie B ci siano squadre che abbiano speso più di noi negli ultimi dieci anni almeno; noi teniamo allo Spezia e vogliamo che tutto l'ambiente capisca ciò che stiamo facendo.
Quest'anno non voglio fare pronostici, io continuo a sognare, mi piace vincere sempre, ma il calcio non è uno sport matematico, bisogna avere pazienza, lavorare in maniera intelligente, avere fiducia e crederci sempre; la Società è disposta a fare qualunque tipo di sacrificio per il bene dello Spezia.
Ho visto tutte le partite, purtroppo vivo lontano per motivi di lavoro, ma dopo ogni gara ho avuto modo di conversare con chi quotidianamente è a contatto con la realtà spezzina; non appena potrò tornerò al "Picco", mi fa piacere vedere tanto affetto come quello che anche oggi ho potuto constatare".
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