Dopo una mattinata dedicata al lavoro in campo, il gruppo dei ragazzi e lo staff tecnico bianco, ha incontrato nel pomeriggio l'assistente internazionale Luca Maggiani.
Maggiani, appartenente alla sezione di Spezia, è da 11 anni nell'organico C.A.N. e dal 2004 è passato al ruolo di internazionale, che tutt’ora lo vede protagonista (ha arbitrato nella finale di Europa League 'Atletico Madrid - Fulham' insieme con l'arbitro Rizzoli e l'altro assistente Copelli). Un incontro piacevole, voluto dalla dirigenza bianca, atto a far conoscere meglio agli atleti, il punto di vista di un elemento imprescindibile nel gioco del calcio: la terna arbitrale.
Dapprima l'assistente spezzino ha parlato dell'incontro avuto in questi giorni con il nuovo designatore, Stefano Braschi, con il quale si è fatta una serie di precisazioni in merito ad alcuni punti regolamentari e conseguenti interpretazioni (esecuzione dei rigori, barella in campo, gomiti alti negli stacchi aerei e ruolo del capitano in campo). La spiegazione dei vari punti ha fatto luce su diversi aspetti, tecnici, ma anche psicologici, delle interpretazioni arbitrali. Punti focali per la nuova stagione risultano essere, la tolleranza zero verso il gioco duro ed il concetto di "squadra arbitrale".
"Nello calcio-spettacolo - ha poi proseguito Maggiani - non possono essere tollerati comportamenti enfatizzati; l'obiettivo è quello di avvicinare il comportamento dei giocatori in Italia, a quello tenuto in ambito internazionale, dove di certo c'è meno esasperazione per alcune tipologie di comportamenti a tutto vantaggio della qualità del gioco".
L'incontro ha molto incuriosito il gruppo degli aquilotti che non ha risparmiato all'ospite di turno, domande ficcanti su una classe a volte trattata con diffidenza come quella arbitrale; ed è così che gli interrogativi sulla sciagurata notte mondiale di Rosetti e Ayroldi, in Argentina-Messico, hanno fatto puntualmente capolino nella discussione; Maggiani a sua volta, ha spiegato le possibili interpretazioni dei fatti alla luce della sua esperienza. In un mondo in cui la tecnologia fatica ad inserirsi, la classe arbitrale non sta certo a guardare, ma cerca metodi alternativi per migliorare: "Quello che in Serie A è ormai consuetudine, ma che si sta cercando di portare anche nelle altre categorie, è lo studio delle caretteristiche di squadre e giocatori che si vanno ad arbitrare, per cercare di essere il più preparati possibile sullo sviluppo potenziale di un'azione di gioco"; Maggiani ha spiegato come il problema principale in questo senso, è la difficoltà di reperire il materiale video necessario nelle categorie minori, ma in questo, le società potrebbero giocare un ruolo fondamentale.
La serata è poi continuata nell'incantevole atmosfera del resort "Cà del Moro" dove Maggiani ha continuato ad interagire coi presenti, raccontando aneddoti e curiosità della sua lunga carriera.
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