Un 2014 nato sotto una buona stella per Nicola Ferrari che, dopo l’infortunio patito in avvio di stagione, ha ritrovato il campo, la condizione e l’autostima, consegnando sin dalla magica notte di San Siro contro il Milan, un ruolo fondamentale nello scacchiere tattico di mister Mangia al '20' bianco, che ha ripagato la fiducia con prestazioni di livello. Quella con il Palermo è stata l’ennesima prova di sacrificio del ‘puntero’ aquilotto che, al ‘Barbera’, ha anche sfiorato la rete con un diagonale velenoso, a cui è seguito un duro intervento da parte del difensore rosanero Andelkovic:
"Non saprei dire se, aspettando a tirare, ci sarebbe potuto stare un rigore per l’intervento del difensore; magari avrei avuto una gamba in meno ed un rigore in più – commenta sorridente l’attaccante aquilotto nella consueta conferenza stampa di ripresa degli allenamenti in casa Spezia.
Ho dovuto anticipare la conclusione, l’ho visto arrivare e inconsciamente ho tirato in fretta; in mezzo al campo un intervento così viene valutato diversamente, ma non è il caso di pensarci più, magari ce lo daranno in casa quando ci servirà di più. Torniamo da Palermo al netto di una buona partita, portandoci dietro molte cose positive oltre alla prestazione. All’inizio siamo stati bravi a resistere alla loro sfuriata; sono una squadra molto importante dal punto di vista fisico, forte, ma abbiamo tenuto duro cercando sempre di giocare la palla secondo quelle che sono le nostre caratteristiche, disputando un gran secondo tempo. Cerchiamo di muovere sempre la palla e i risultati ci danno ragione. Stiamo dimostrando che, anche al di la dei numerosi infortuni, chi va in campo, si fa trovare pronto e da sempre il massimo. Il gruppo sta dimostrando di esserci e di andare avanti.
Dopo l’infortunio, al mio rientro non ero al meglio e sono stato fuori 3-4 partite; invece dopo la sosta invernale stavo meglio e da Milano in poi è cresciuta la condizione, fisica e mentale, e giocando, anche l’autostima; è arrivato anche qualche gol che ha sicuramente aiutato in tutto.
Se temo il rientro di Ebagua? Non scherziamo; Giulio è importante per questa squadra come lo sono io e tutti i miei compagni. L’importante è vincere; se c’è un’idea di gioco, il singolo non può che beneficiarne, esaltarsi nel collettivo. Abbiamo un reparto offensivo completo, possiamo giocare con diversi schieramenti, perché abbiamo caratteristiche complementari; magari io ho alcune caratteristiche, altri miei compagni ne hanno altre; poi le scelte stanno al mister; lui ci ha dato un’idea di gioco, poi il singolo fa la differenza. Nella preparazione ad una gara non lascia nulla al caso, ti fa provare le situazioni che ritrovi in campo. Anche a Palermo abbiamo dimostrato che questa squadra non deve temere nessuno, anzi direi che è il contrario, sono gli altri che devono temerci, perché possiamo solo migliorare, non certo tornare indietro. Noi non ci sentiamo arrivati, sappiamo che ogni giorno possiamo migliorare qualcosa e andremo avanti così, perché è la strada giusta per toglierci qualche soddisfazione alla fine”.
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