Mi piace molto lavorare con i giovani, Gennaro Acampora è come un fratello per me, ma non ho molti consigli da dare loro, se non quello di dare sempre il massimo, mettere in mostra le proprie qualità ed imparare da chi ha più esperienza, osservando bene come si comportanto e cosa fanno i calciatori che hanno alle spalle una lunga carriera.
Il segnale che quest'anno ha voluto dare la Società è davvero importante, perchè è fondamentale aver confermato la maggior parte della rosa dello scorso torneo, partiamo già avvantaggiati rispetto al ritiro passato e possiamo solo migliorare. Come ha già detto Valentini ieri, quest'anno possiamo davvero sognare, la fame è tanta e grazie all'apporto del nostro pubblico, che mi auguro risponda nel migliore dei modi alla chiamata #TUTTIALPICCO, lotteremo fino alla fine per ottenere un risultato senza precedenti.
Io un leader silenzioso? Personalmente sono uno che ama l'armonia e che vuole il bene del gruppo, ogni mattina mi alzo e vengo a lavorare con i miei compagni, cercando di aiutarli a rendere al massimo senza mai parlare in maniera aggressiva, ma sempre tenendo un tono di voce calmo; per me in una squadra non c'è spazio per le primedonne o per il singolo calciatore, tutti gli elementi hanno la stesa importanza e come unico obiettivo deve esserci quello di onorare la maglia e di fare il massimo in ogni occasione.
Nella passata stagione l'infortunio mi ha condizionato, prima della partita di Vicenza stavo facendo un buon lavoro, dopo sono stato costretto a lungo lontano dal rettangolo verde e non sono pienamente soddisfatto di quanto ho offerto una volta rientrato; purtroppo il dolore al ginocchio mi ha limitato, ma ora sono di nuovo al 100% e mi auguro di non avere altri problemi durante il campionato, in modo da poter dare tutto me stesso per la causa aquilotta, con ancor più voglia e grinta rispetto all'anno scorso. Il modulo? Il sistema di gioco non è la cosa più importante, conta soltanto la voglia di sacrificarsi per il bene della squadra.
Le possibili sorprese in questa squadra? Situm magari non è più una sorpresa, ma quest'anno ha tutte le carte in regola per compiere il definitivo salto di qualità, ma oltre a lui mi sento di fare il nome di Acampora, nutro molte speranze in lui, sta lavorando davvero bene, è un calciatore con ampi margini di crescita e che in questa stagione potrà ritagliarsi il suo spazio.
Il gol? Quando il mister mi darà l'opportunità di superare la metà campo magari potrà anche arrivare (ride). A parte gli scherzi, segnare non è per me importante, il mio ruolo impone che io recuperi tanti palloni, che costruisca il gioco e che passi la palla a chi i gol li fa di mestiere: è il bene della squadra a venire prima di tutto e se segnano i miei compagni, è come se segnassi io".
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