Il 4 settembre 2011 arriva il grande giorno dell'esordio in campionato e, sul nuovissimo manto erboso dell'Alberto Picco, gli aquilotti ospitano l'Andria, formazione sulla carta non irresistibile, che, nonostante il forcing di Iunco e compagni, riesce a bloccare sullo 0 a 0 i padroni di casa che in più di un'occasione sfiorano la rete. L'occasione per riscattarsi arriva la settimana seguente, l'11 settembre, quando gli aquilotti sono ospiti al Matusa di Frosinone, ma le reti di Iunco e Bianchi non bastano, e Russo si vede battere in ben tre occasioni. Il non brillante avvio in campionato sembra cambiare con il rotondo successo tra le mura amiche ai danni del Piacenza (3-0), ma nelle due seguenti trasferte, a Siracusa e Cremona, gli aquilotti incassano ben sei reti, non raccimolando nemmeno un punto, rimanendo a quota quattro punti in classifica dopo cinque gare. Questo score negativo costa caro al tecnico bergamasco: il 4 ottobre la società bianca comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore Elio Gustinetti. Il giorno seguente viene ufficializzato Michele Serena quale nuovo responsabile tecnico della prima squadra. La scossa data dalla società sembra funzionare: gli aquilotti si impongono brillantemente per 2 a 0 contro il Trapani, pareggiano a Lanciano e vincono contro il Pergocrema dell'indimenticato ex Guidetti, guadagnando posizioni in classifica e presentandosi al derby con la Carrarese nel migliori dei modi. Tuttavia il derby non va come previsto e, dopo essere passati in vantaggio con Bianco, gli aquilotti si vedono prima agganciare e poi superare dai padroni di casa grazie a due penalty concessi dal direttore di gara. Oltre alla sconfitta, gli aquilotti perdono anche Iunco a causa di un brutto intervento di Taddei dopo pochi minuti di gara, infortunio che consentirà all'attaccante brindisino di tornare a vestire una maglia da titolare solo il 12 dicembre, in occasione di Spezia-Triestina.
La sconfitta nel derby passa comunque in secondo piano per gli avvenimenti che il 25 ottobre sconvolgeranno il territorio della provincia spezzina e la zona di Aulla: l'alluvione porterà via con sè vite umane, interi paesi, abitazioni, sogni e ricordi, lasciando negli occhi della gente tanta paura e rabbia, ma soprattutto la voglia di reagire e rinascere, cercando di tornare alla normalità il prima possibile. In questa drammatica situazione lo Spezia cerca di fare la propria parte, ma la prima gara è un tracollo inaspettato, soprattutto perchè arrivato al Picco, contro il Portogruaro dell'ex Herzan, squadra giovane e senza grosse ambizioni, capace però di imporsi per 2 a 0, facendo precipitare gli aquilotti in classifica. Nello Spezia sembra essersi inceppato qualcosa e nemmeno la seguente trasferta contro il fanalino di coda Feralpisalò riesce a riportare il sorriso sul volto degli uomini di mister Serena: un pareggio, 1-1, che non serve a nessuno e contribuisce a montare il malumore per una classifica decisamente lontana da quella che tutti si attendevano in estate. Nelle seguenti partite però, seppur senza risultati eclatanti, lo Spezia riesce ad ottenere una serie positiva di ben 11 risultati, che rilanciano le ambizioni aquilotte verso un campionato di vertice. Sebbene manchi il salto definitivo dato che nelle sfide dirette contro Barletta, Siracusa e Cremonese, tutte disputate tra le mura amiche, gli aquilotti non riescono ad andare oltre il pari, la continuità nel muovere la classifica, si rivelerà decisiva. Nel frattempo gli uomini di Michele Serena avanzano in Coppa Italia, battendo la Virtus Entella a Chiavari per 3 a 1, ed accedendo così al girone successivo assieme a Carpi e Spal, che gli aquilotti chiuderanno con due successi, ottendendo la possibilità di affrontare in semifinale il Foggia. Il 18 dicembre, le Aquile sono di scena a Latina per l'ultima giornata del girone di andata: le reti di Papini ed Evacuo, intervallate dal momentaneo pari di Babù, portano tre punti importantissimi nelle casse bianche; l'entusiasmo per l'importante vittoria viene spezzato all'alba del 19 quando giunge la notizia dell'arresto del centrocampista aquilotto Filippo Carobbio nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Il colpo è da ko, ma è quì che viene fuori il gruppo, che si compatta e si stringe, in maniera sobria, ad immagine e somiglianza di mister Serena. Il mercato di gennaio porta in dote Marotta, Ricci, Grauso, Mora e Guerra, mentre lasciano il golfo dei Poeti Mastronunzio, Ferretti ed Enow.
I sogni di gloria aquilotti, sembrano tuttavia tramontare con la sconfitta subita a Trapani, con i locali imprevedibili primi della classe alla vigilia del campionato, capaci di imporsi per 1 a 0 sugli aquilotti, mandando i bianchi a -11, apparentemente escludendoli dalla lotta per la promozione diretta. Tuttavia lo Spezia non molla, ed è proprio il tecnico veneziano a dichiarare, nel post-partita, che, fino a che la matematica non darà i suoi verdetti insindacabili, lo Spezia non smetterà di crederci. La filosofia è semplice: fare più punti possibili, gara dopo gara. Nelle due gare successive lo Spezia ha ragione di Lanciano e Pergocrema, bloccandosi poi nuovamente sull'1 a 1 nel derby casalingo con la Carrarese e nella trasferta di Portogruaro. Il 26 marzo, la Società decide per il cambio deciso di rotta: via il Direttore Sportivo Moreno Zocchi, dentro Nelso Ricci. Una carriera lunga 40 anni quella di Ricci, passata tra Pontedera, Siena, Livorno, Grosseto e Carrarese; proprio a Pontedera porta un giovane allenatore viareggino, destinato a scrivere la storia del calcio italiano e dell’Italia Nazionale, Marcello Lippi. L'impatto con la nuova realtà è forte, com'è tipico nel personaggio e l'intesa con mister Serena si fa ogni giorno più forte. Ma il mese di marzo porta in dono un graditissimo regalo al popolo bianco, ovvero la finale di Coppa Italia contro il Pisa, ottenuta grazie al netto successo per 6 a 0 nella semifinale di ritorno contro il Foggia, dopo l'1 a 0 patito nel match di andata.
Il 20 aprile, nel primo atto della finale, lo Spezia viene sorpreso dalla formazione toscana guidata dall'ex tecnico aquilotto Pane, cedendo per 1 a 0 nel match casalingo, dando così il via ad una forte contestazione da parte dei tifosi, che però di lì a pochi giorni verranno sorpresi da un incredibile finale di stagione. Infatti gli aquilotti vincono in extremis contro il Sud Tirol all'Alberto Picco, con un eurogol di Nicola Madonna ed ottengono i tre punti nella difficile trasferta di Barletta grazie ad una rete del bomber aquilotto Felice Evacuo, che chiuderà la stagione con ben quindici centri in campionato. Tuttavia i successi aquilotti non sarebbero sufficienti se il Trapani non lasciasse punti per strada, cosa che la formazione siciliana inizia a fare regolarmente a partire dalla 28a, ottenendo solo una vittoria, due pareggi e ben due sconfitte, sonanti, contro Portogruaro e Latina. Lo Spezia rivede così la luce e l'aggancio in vetta arriva alla penultima giornata, quando gli aquilotti riescono ad imporsi in quella che all'epoca di Mandorlini fu ribattezzata come la fatal Trieste, con il Trapani che in contemporanea impatta per 2 a 2 a Bolzano contro il Sudtirol: primo posto in concomitanza ed Aquile in vantaggio negli scontri diretti, forte della differenza reti contro la formazione siciliana.
La magica settimana aquilotta, iniziata con l'aggancio in vetta di Trieste, continua il 2 maggio con la conquista del primo trofeo dell'era Volpi, la Coppa Italia, vinta in casa degli storici rivali del Pisa grazie ad una doppietta di Simone Guerra, che consente ad una formazione aquilotta piena zeppa di giovani, di ribaltare il risultato dell'andata e poter festeggiare assieme ai propri tifosi giunti all'Arena Garibaldi la seconda Coppa Italia Lega Pro nella storia dello Spezia Calcio. Forti del successo in coppa, i ragazzi di mister Serena si presentano ad un nuovo appuntamento con la storia solo quattro giorni più tardi, quando, in un Picco completamente vestito di bianco, arriva il Latina, formazione in lotta per evitare i play-out. Dopo pochi minuti di gioco dalla Sicilia arrivano notizie di un Trapani già in vantaggio contro il fanalino di coda Virtus Bassano, mentre per gli aquilotti il compito sembra più ostico del previsto, con i laziali pronti a difendersi in tutte le maniere pur di non far gonfiare la rete ai padroni di casa. Tuttavia la rete arriva nella prima frazione ed è decisamente un gol straordinario, degno della sua importanza: l'autore è uno dei giocatori più attesi, il capitano Iunco, che si inventa un vero e proprio gioiello con controllo di testa a saltare l'uomo e parabola perfetta dai 25 metri che si infila all'incrocio non lasciando scampo al portiere pontino. Il gol ha l'effetto di sciogliere la resistenza degli ospiti che dopo poco capitolano di nuovo, questa volta grazie ad Evacuo. Nel secondo tempo tocca ad Ighli 'Eagle' Vannucchi arrotondare il risultato ed il restante tempo prima del fischio finale è solo una trepidante attesa verso il volo in serie B che mancava dalla stagione 2005/2006.
La vittoria del campionato consente agli aquilotti di prendere parte alla Supercoppa di Prima Divisione; avversario la Ternana, vincitrice del girone A. E' concreta la possibilità per la squadra del patron Volpi di ottenere un incredibile 'Triplete', risultato mai raggiunto da nessun'altra società. Il match di andata termina a reti inviolate, mentre in quello di ritorno, si assiste, un volta ancora dopo Coppa Italia e Campionato, al leive motive dell'intera stagione degli aquilotti, che vanno sotto, non si abbattono e rimontano: sono infatti gli ospiti a passare in vantaggio con Docente nella ripresa, ma la reazione aquilotta è veemente ed in venti minuti, un rigore di Evacuo prima, e la decisiva rete di Lucioni poi, consentono agli aquilotti di alzare il terzo trofeo stagionale che apre allo Spezia le porte della storia del calcio italiano. I primi, gli unici, indimenticabili.
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