Con il passare dei mesi, diventa sempre più grave anche la crisi economica nella quale si trova la società aquilotta, guidata da Giuseppe Ruggieri. Tale situazione si palesa nel mese di gennaio 2008, allorquando il presidente Ruggieri cede provvisoriamente la presidenza nelle mani della sua collaboratrice Cristina Cappelluti, incaricata di traghettare la squadra verso nuovi acquirenti.
Anche la fase di calciomercato di gennaio è profondamente condizionata dalle problematiche economiche; la rosa viene praticamente rivoluzionata allo scopo di ridurre il tetto-ingaggi, e lasciano la squadra buona parte dei migliori giocatori. Diretta conseguenza di queste manovre è il progressivo ed inesorabile peggioramento della situazione in classifica degli aquilotti.
Nei mesi di febbraio e marzo, il mancato pagamento degli stipendi arretrati e l'accumularsi di debiti portano la società sull'orlo del fallimento, e la città decide pertanto di mobilitarsi su iniziativa popolare per tentare di salvare la società aquilotta. Viene velocemente costituita la società "Lo Spezia Siamo Noi srl", che raccoglie contributi economici da tifosi, sportivi e sponsorizzazioni da alcune realtà economiche della Provincia.
Questa neonata società a marzo rileva il 70% delle quote societarie e diventa azionista di maggioranza, realizzando così in Italia il primo caso di società di calcio gestita dagli stessi tifosi.
Il rimanente 20% delle quote resta di proprietà dell'imprenditore parmigiano Andrea Ermelli, e il 10% dell'Internazionale. Il 30.04.08 l'incarico di presidente passa a Roberto Quber, avvocato spezzino; lo sarà fino al 20.05.08, quando a succedergli è Attilio Garbini.
Il 25 maggio la sconfitta subita a Pisa alla penultima giornata di campionato condanna la squadra alla matematica retrocessione in Serie C1. Nei mesi di giugno e luglio, dopo varie trattative, l'associazione popolare "Lo Spezia Siamo Noi", nonostante la mediazione del Sindaco e del socio di minoranza Massimo Moratti, non trova nessun nuovo investitore in grado di rilevare la squadra e coprire gli ingenti debiti ereditati dalla precedente gestione e garantire l'iscrizione al campionato di Lega Pro Prima Divisione, pertanto il club si avvia alla liquidazione.
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