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Mister Gallo: "Al Viareggio non sarà facile, ma noi vogliamo ben figurare"

Mister Gallo: "Al Viareggio non sarà facile, ma noi vogliamo ben figurare"

08 January 2015 - 12:15
08 Jan 2015 - 12:15

Il tecnico della formazione Primavera fa il punto sulla stagione dei suoi, dal terzo posto in campionato nel girone d'andata fino al prossimo "Torneo di Viareggio"

Dopo aver chiuso un girone d'andata al terzo posto in classifica, alle spalle delle corazzate Fiorentina e Torino, il tecnico della formazione Primavera aquilotta, Fabio Gallo, fa il punto della situazione sui primi cinque mesi dal suo ritorno nel Golfo dei Poeti e traccia la rotta per il futuro: "Siamo tutti sicuramente soddisfatti di quanto questa squadra è riuscita a fare nel girone d'andata, ma i nostri obiettivi stagionali non sono cambiati e pensiamo soltanto a lavorare e crescere, sapendo che tutto è ancora possibile; l'inizio non è stato certo facile, ma i ragazzi che la società mi ha messo a disposizione hanno dimostrato fin da subito grande voglia di imparare, disciplina e cultura del lavoro, qualità che hanno consentito a questa squadra di essere protagonista di cinque mesi ad altissimo livello, ma dobbiamo essere ben consci che non abbiamo ancora fatto nulla e che il cammino sarà sempre più difficile. Sono veramente felice di poter allenare un gruppo di ragazzi che oltre a valori sportivi importanti, ha anche qualità morali di assoluto spessore ed in questi mesi abbiamo creato un gruppo di amici coeso ed unito, dove lavorare è facile e nel quale ogni ragazzo traina il compagno e lo spinge a dare sempre di più; io ed il mio staff siamo entrati in grande sintonia con i ragazzi, c'è feeling ed allo stesso tempo non manca il rispetto dei ruoli, si è creato un rapporto reale di sincerità e coerenza che auguro a tutti di riuscire a vivere all'interno di uno spogliatoio. Il campionato Primavera è davvero difficile, ci sono i migliori ragazzi in assoluto e non tutte le stagioni sono uguali, bisogna programmare attentamente anno dopo anno e saper fare le dovute valutazioni in ottica futura, dato che può capitare di incappare in annate difficile, ma quando è il momento di fare i conti, la classifica per una formazione Primavera non è il primo pensiero, mentre il dato più interessante è sicuramente quello relativo a quanti ragazzi pronti per il calcio che conta si è riusciti a formare; crescere calciatori non è affatto facile, non bastano le doti tecniche, ma sono fondamentali anche le qualità morali perchè quando mancano voglia di soffrire e di imparare, i risultati non arrivano ed un talento si può bruciare precocemente. Lavorare in una società come lo Spezia è veramente un privilegio, perchè oltre a strutture ottimali ed in continuo miglioramento, si lavora seguendo un progetto ben definito e stiamo facendo grandi passi in avanti nel lavoro con i giovani, andando a competere senza timori contro realtà più blasonate che da anni portano avanti politiche diverse rispetto alla nostra, costose e di più ampio respiro internazionale. Credo che la forza dello Spezia in questo momento sia la grande collaborazione che c’è tra le varie parti, tra chi lavora con la Prima Squadra e chi con il settore giovanile e lo stesso Nenad Bjelica è molto vicino, siamo sempre in contatto e pone grande attenzione nei nostri confronti, dimostrando anche di rispettare i singoli giovani, mai tenuti lontano dalla formazione Primavera se non utili alla Prima Squadra, come invece troppo spesso accade altrove. E' sicuramente motivo di orgoglio aver visto tanti ragazzi della mia formazione essere chiamati dal tecnico croato, Ceccaroni ha addirittura esordito a Pescara, ma per me non cambia assolutamente nulla nella loro gestione, devono mantenere i piedi per terra e non credere di essere arrivati, perchè è proprio in questi momenti che bisogna dare ancora di più, dimostrando di avere continuità e voglia di crescere, pregi che Bastoni e Ceccaroni hanno dimostrato di avere fino a questo momento e che ragazzi come Piccolo, Situm e Giannetti, che sono venuti a darci una mano durante questi primi mesi, hanno dimostrato di possedere tuttora, nonostante siano già calciatori professionisti. Il 17 riparte il campionato? Saremo ospiti di una Fiorentina fortissima, che nel match d'andata ci inflisse una sconfitta pesante, ma che ci servì per fare il punto della situazione e crescere e proprio per questo sono sicuro che troveranno uno Spezia diverso, una squadra cresciuta tanto e che ha preso consapevolezza nei propri mezzi, la quale cercherà di far dimenticare quel risultato, anche se, ripeto, fu una sconfitta che ci fece bene e che ci diede la possibilità di capire tante cose che nel resto del girone hanno fatto la nostra fortuna. Tuttavia alle porte c'è anche un altro importante palcoscenico, ovvero quello del "Torneo di Viareggio", competizione nella quale vogliamo assolutamente ben figurare, ma finchè non avrà inizio, penseremo al campionato e solo dopo la sfida casalinga contro il Parma sposteremo l'obiettivo su Genoa, Livorno e Salitas, le tre formazioni a cui contenderemo il passaggio del girone. Non credo sia un girone facile come qualcuno ha lasciato intendere, il Genoa è una squadra ostica, con la quale abbiamo vinto in campionato facendo un’ottima gara, il Livorno è invece quinto nel proprio girone, mentre la formazione africana è un oggetto misterioso, pertanto fare qualsiasi pronostico in questo momento, non avrebbe assolutamente senso. Inoltre bisogna sempre tenere conto che si parla di formazioni giovanili e non di calciatori professionisti, pertanto chi lavora con i giovani sa bene che ogni giorno non è uguale a quello precedente, dato che oltre al rettangolo verde questi ragazzi hanno anche altri pensieri e spesso possono influire sulla prestazione sportiva. Che mister è Fabio Gallo? Nella mia carriera ho avuto la fortuna di avere allenatori importanti come Lucescu, Mondonico, Vavassori e Giampaolo, tecnici che mi hanno lasciato tanto, ma non dimentico nemmeno quelli meno bravi, perchè da loro ho capito cosa non dovevo fare e come non era il modo di comportarsi; sono sicuramente diverso rispetto a quando ha iniziato a sedere su una panchina, meno tenero rispetto agli inizi, ma è un difetto che ho individuato da solo e sul quale ho lavorato, ho vissuto tanti momenti che mi hanno aiutato a maturare ed ancora oggi sono un allenatore in evoluzione, ma credo di aver capito come rapportarmi con i ragazzi, maturi o giovani che essi siano, anche perchè costruire un rapporto sano e produttivo all'interno dello spogliatoio è alla base per ottenere risultati importanti".