Presso la sala polifunzionale del Centro Sportivo Ferdeghini si è svolto, nel tardo pomeriggio di ieri, l’incontro della “Junior Tim Cup - Keep Racism Out”, torneo giovanile di calcio a 7 che quest’anno è arrivato a toccare i 10 anni di storia. Un’iniziativa organizzata da Lega Serie A, Tim e Centro Sportivo Italiano, che negli anni ha visto coinvolti oltre 83 mila ragazzi in tutta Italia e oltre 6 mila oratori.
La pratica sportiva viene affiancata da momenti formativi, come quello vissuto ieri, che ha visto i ragazzi dell’oratorio San Michele Arcangelo (Leivi-Camposasco) incontrare da vicino tre dei calciatori della prima squadra dello Spezia Calcio: Salva Ferrer, Petar Zovko e Julius Beck, tre giovani aquile che hanno avuto il piacere di parlare ai più piccoli, raccontando la propria esperienza. Dai primi passi mossi nel calcio, fino a cosa significa raggiungere uno scenario così prestigioso e importante come la Serie A: quali sono stati i sacrifici, i meriti, le gioie e le sofferenze vissute in prima persona prima di approdare nel calcio dei grandi.
L’incontro è stata anche occasione di approfondimento sul tema di base, scelto per questa decima edizione della Junior Tim Cup, ovvero il razzismo, riguardo al quale i calciatori hanno raccontato le loro esperienze con episodi di questo genere, vissuti direttamente o indirettamente, per poi soffermarsi sul valore della multiculturalità di uno spogliatoio, dove la convivenza di più usi e costumi, il più differenti tra loro, deve essere interpretata come una virtù preziosa e non come un limite alla crescita della squadra.
Un progetto dunque che, giunto al decimo anno, continua il percorso di unione tra attività sportiva e attività di riflessione, connubio fondamentale per formare al meglio gli atleti del domani e gli amanti dello sport più in generale, partendo ovviamente dalle fasce d'età più basse, per regalare loro un'avventura fatta di valori universali, quali il rispetto, la lealtà e l'amicizia.
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