Esordio al Picco per il neo-tecnico aquilotto Roberto Donadoni, che al fischio finale ha commentato così la prestazione della sua squadra: “Quando subisci gol in avvio su calcio piazzato anche mentalmente non è semplice anche perché quello di stasera è il decimo subito e pertanto rimane quel senso di incertezza che ti fa temere ogni palla inattiva; stasera però siamo stati bravi a reagire e a mettere dentro una palla con caparbietà.
Peccato per l’ammonizione subita in occasione del gol, perché l’ho detto anche a Kouda, sono ingenuità che poi si pagano e mettono in difficoltà tutta la squadra, quindi episodi così vanno limitati il più possibile. Nella ripresa però abbiamo messo in difficoltà il Bari, con lo spirito e la determinazione giusta e ho detto ai ragazzi che con questo carattere, se messo fin dall’inizio, si vincono le partite.
Questa è una prova di carattere e di grande volontà, ho visto giocate interessanti e il reparto difensivo è stato molto attento e concentrato, penso non sia merito solo dei difensori, ma di tutta la squadra, che questa sera si è davvero mossa bene.
Credo che quella di questa sera sia l’impronta che dobbiamo dare d’ora in avanti lungo tutto il nostro campionato: in una partita può capitare di tutto, questa sera si è visto, ma noi dobbiamo sempre esser pronti a reagire e non voglio che questo atteggiamento cambi mai e a fine partita l’ho detto ai ragazzi facendo loro i complimenti per come hanno reagito. Giocare alla pari con continuità e determinazione contro un avversario che ha una classifica migliore è molto positivo, speriamo di recuperare alcuni dei calciatori che sono fuori, perché poi diventa dispendioso per chi deve giocare sempre e si penalizza anche il rendimento, quindi aver più cambi è sicuramente fondamentale.
In tanti hanno fatto una gara maiuscola, Cassata, Nagy, come anche Aurelio, tutti davvero. È stata una prestazione di grande dispendio fisico, questo però trasmette fiducia e sicurezza alla squadra. Il fatto di non aver cambiato tra primo e secondo tempo è perché non volevo dare un segnale di difficoltà o resa, ma infondere coraggio. Non esiste la resa in questi casi, perciò ho voluto mantenere i due attaccanti, che hanno fatto una prestazione davvero importante, rendendosi pericolosi più volte; poi chiaro che il risultato condiziona il giudizio, ma la squadra ha provato a vincerla anche in inferiorità.
Quando sei appena arrivato in una squadra nuova, cambiare subito l’assetto tattico non è facile, pertanto è normale ripartire dalle certezze, poi nel tempo, quando hai tutta la rosa a disposizione, si può parlare anche di altro; nella mia carriera è avvenuto spesso, ma bisogna aver tempo di lavorare per provare cose nuove.
L’aspetto che mi piace è quello che ho constatato negli ultimi giorni, ovvero che c’è un gruppo di ragazzi affiatato, che sa lavorare, che ha voglia di recepire quello che gli dici e per un allenatore questo è un vero e proprio vantaggio. Quando ti accorgi che ci sono margini di miglioramento, tattici, fisici e tecnici, allora tutto poi viene di conseguenza. In questi quindici giorni di lavoro durante la sosta cercheremo di fare proprio questo, inserendo cose nuove, ma senza esagerare, entrando con cautela nei dettami della squadra.
Mascardi? Parlare di gerarchie ora sarebbe esagerato e fuori luogo da parte mia. Conoscevo già Sarr, è un ragazzo di uno spessore al di sopra della media, con cui ho parlato e ho ricevuto le giuste risposte. Diego oggi ha fatto un’ottima prestazione, è un giovane che ha un margine di miglioramento notevole, credo che Sarr per certe cose possa essergli di insegnamento e credo che lavorando insieme possano crescere davvero".



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