Dopo un avvio di stagione difficile, con tanta panchina e pochi minuti alle spalle, Mario Rui è salito in cattedra, facendosi trovare sempre pronto, prima con Atzori, ora con mister Cagni, senza mai dare segnali di arrendevolezza o di scarso attaccamento alla maglia, ma con una gran voglia di dimostrare tutto il suo valore ed aiutare la squadra a tirarsi fuori da questo difficile periodo, in cui i risultati non arrivano. Di certo il suo attaccamento alla maglia aquilotta non è una novità, in molti ricorderanno infatti l'ammonizione presa nella magica serata di Livorno per andare ad esultare sotto la curva spezzina al gol di Antenucci, sanzione presa oltretutto senza essere schierato sul rettangolo verde dell'Ardenza e se il talento di Sines dice che è un onore giocare per una tifoseria così importante, c'è da credergli.
E proprio contro il Livorno, nel match di ritorno al Picco, Mario Rui Duarte ha saputo dare prova di quanta grinta e voglia c'è in quei 168cm di puro sangue portoghese, capace di rapide sgroppate lungo le corsie laterali, condite da un'ottima padronanza della sfera, ma soprattutto da tantissimo ardore sportivo, per provare a regalare una gioia al pubblico aquilotto in un derby che nonostante gli sforzi degli uomini di mister Cagni, non ha sorriso alla formazione del Golfo dei Poeti. Il laterale di Sines vince così per la seconda volta in stagione la palma di migliore in campo, rilanciando la sfida a capitan Sansovini per il titolo finale di Aquilotto Reale, anche se le affermazioni del bomber spezzino appaiono ormai difficilmente raggiungibili.
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