Sotto la regia attenta del Responsabile del settore giovanile bianco Roberto Alberti, con la solita carica dello speaker Federico La Valle, gli oltre 300 aquilotti, tra ragazzi e ragazze, accompagnati da tecnici, dirigenti e genitori, hanno potuto immergersi in un’atmosfera fuori dal comune. Passato, presente e futuro della maglia bianca si sono infatti alternati in momenti di gioia, divertimento, ma anche di riflessione.
L’apertura è subito d’effetto: Claudio Terzi, accompagnato dai più giovani aquilotti, Aurora De Carolis e Sofian Affiane Stefanelli, ha ricordato ai presenti la frase di Paolino Ponzo:
“Ogni calciatore che veste questa maglia, deve sentirsi da una parte onorato, dall’altra fortemente responsabile per ciò che rappresenta”*,
marchio e segno distintivo ormai immancabile delle divise bianche, che tanto racconta del pianeta Spezia.
I saluti dell’AD Micheli e del Sindaco Peracchini hanno fatto da prologo ad una serata che rimarrà a lungo nella memoria di tutti i presenti. Perché lo Spezia Calcio non è solo calcio giocato, è un punto di riferimento forte, sicuro, presente, che accompagna la crescita dei piccoli atleti e fornisce supporto alle loro famiglie (con sportelli dedicati sia alla corretta alimentazione che al supporto psicologico).
“Seminiamo oggi al meglio, per poter raccogliere uomini e donne di domani”, ha detto Alberti alla platea, sottolineando come sia legittimo per tutti il sogno di arrivare a grandi traguardi nello sport, ma senza mai trascurare l’aspetto educativo, l’importanza della scuola (premiato da mister Marino Manuel Chietti, 15 anni, eccellente studente prima ancora che valido centrocampista della formazione 2003 di mister Aliboni), la crescita della persona.
Lo Scudetto del ’44 e le gesta del 42° Corpo dei VV.F. raccontati da Andrea Vianello nel programma della RAI ‘Rabona’ hanno commosso i presenti, così come ha smosso le coscienze dei più Nicola Martera (premiato da Totò Di Natale) con la lettera-monito ad un papà troppo ‘entusiasta’ e poco ‘sportivo’ verso arbitri e allenatori, perché in fondo, il calcio di questi ragazzi, è e deve essere in primis, divertimento. Il bullismo e la diversità, trattati con la semplicità e con la forza che solo gli occhi di un giovane possono trasmettere, gli argomenti che hanno preceduto i saluti ed i ringraziamenti finali.
QUI la galleria fotografica della serata
*dalla prefazione del libro ‘Santa Domenica’ di A. Napoletano, ed. Cinque Terre
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