Claudio Grauso, centrocampista classe '79 proveniente dal Benevento, è l'ultimo acquisto perfezionato dal Direttore Sportivo Moreno Zocchi per rinforzare l'organico aquilotto nel mercato di gennaio.
Dopo le giovanili nel 'Toro' e un'esperienza, da giovanissimo nell'Alessandria, Grauso milita 5 stagioni con la maglia del Livorno con il quale vince il campionato di C1 prima (01/02) e quello di B poi (03/04), e gioca in massima serie, proprio con gli amaranto, nella stagione 04/05. Poi altri cinque anni con il Mantova prima di indossare la maglie degli 'stregoni'. Accampagnato dal DS bianco, contento di aver regalato a mister Serena una pedina di suo gradimento per il centrocampo, è stato presentato oggi agli organi di informazione, ed il neo aquilotto si dice pronto alla nuova avventura, certo di poter portare il proprio prezioso contributo:
"Questa stagione era cominciata bene con un buon ritiro ed un pre-campionato a buoni livelli con il Benevento; poi un piccolo inforntunio ed una ricaduta, hanno fatto sì che non riuscissi ad entrare mai in forma. Ora sono due mesi che mi alleno regolarmente e domenica ho giocato 20 minuti; il peggio è dunque passato e sono pronto per questa nuova avventura. Il mio ruolo? sono un mediano vecchia maniera, il 'centro-mediano-metodista', un recupera palloni con tanta corsa; agli inizi dovevano tenermi fermo perchè correvo ovunque, ora credo di aver imparato a correre meno, ma meglio, leggere l'azione ed essere più tattico. Mister Serena? abbiamo lavorato insieme a Mantova, in un'annata davvero difficile per i problemi societari; alla fine arrivò retrocessione, e quì ci sarebbe da parlare a lungo dopo i recenti fatti, ed il fallimento. E' nelle difficoltà che si conoscono davvero le persone ed io e il mister ci siamo apprezzati reciprocamente. Moduli? abbiamo cominciato con il 4-4-2 per poi passare ad un centrocampo a tre: io davanti alla difesa e due mezz'ali offensive. Al 'Picco' ci ho giocato spesso da avversario, ma leale; è un ambiente caldo che ti spinge a dare di più. Io gioco sempre per dare tutto per la maglia che indosso e spero di poterlo dimostrare anche con lo Spezia. In vero mia madre è di Rebocco e sono venuto a sapere di essere stato concepito proprio quì; sebbene crescuito a Torino, tutte le estati ero alla Venere Azzurra di Lerici da mio zio; destino? forse. Vengo in questa Società per tornare ad essere un giocatore vero dopo quattro mesi duri. Il sintetico? non mi sono trovato male oggi, la sensazione è buona, ma io sono per il calcio quello reale, con il fango e soprattutto senza l'ombra delle scommesse"
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