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Aliboni: "Rispetto, coerenza e comprensione: così si lavora con i più giovani"

Aliboni: "Rispetto, coerenza e comprensione: così si lavora con i più giovani"

18 August 2015 - 12:57
18 Aug 2015 - 12:57

"Vogliamo aiutare i ragazzi ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità; per crescere non basta avere qualità, servono anche voglia di imparare e di migliorarsi"

Un tecnico giovane, ma con le idee chiare, determinato a valorizzare i propri ragazzi, aiutandoli a crescere giorno dopo giorno. Per Alessio Aliboni, nella passata stagione alla guida degli Esordienti 2004, quest'anno la sfida porta il nome degli Under 17 Lega Pro, un'occasione colta con grande entusiasmo e determinazione: "L'obiettivo di questa stagione è senza dubbio quello di poter aiutare i ragazzi ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità, cercando di trasmettere qualcosa di tangibile che possa accompagnarli nel loro percorso dentro e fuori dal rettangolo verde.

Quando mi è stata presentata l'opportunità di guidare una delle formazioni nazionali per me è stata davvero una grande soddisfazione ed ho pensato che ai miei ragazzi, avrei potuto dire con ancora maggior convinzione che anche nel calcio, come nella vita, il lavoro e la passione portano a cogliere i frutti sperati. A differenza dell'esperienza dello scorso anno con gli Esordienti, fermo restando che il senso di responsabilità e l'entusiasmo saranno sempre i soliti, di certo dovrà essere curato anche l'aspetto collettivo, perchè se con i più piccoli ci si concentra esclusivamente sulla crescita individuale, arrivati a questo punto è importante lavorare anche sull'identità della squadra, ma insieme al mio staff che vede persone preparate come Davide Lorenzetti, Simone Nista e Jacopo Natale, sono certo che gli obiettivi prefissati verranno raggiunti.

Il gruppo con cui ho la fortuna di lavorare ha mostrato di possedere qualità importanti nelle passate stagioni, ma è solo una settimana che siamo al lavoro ed è difficile fare previsioni su quali traguardi riusciremo a tagliare; di sicuro cercheremo di far capire ai ragazzi che la qualità da sola non basta e che deve essere accompagnata da una costante voglia di imparare, di migliorarsi e dal giusto atteggiamento.

Come ci si rapporta con i giovani? Credo che innanzitutto prima di chiedere, sia importante offrire qualcosa, perchè penso che se ad un ragazzo viene dato rispetto, coerenza e comprensione, poi è molto più facile essere ripagati con la stessa moneta. Inoltre ritengo che la qualità del lavoro possa essere migliore nel momento in cui si riesce a far sentire ai ragazzi che si vuole il loro bene e che sono al centro del progetto.

Il Settore Giovanile dello Spezia Calcio è in costante crescita, merito della programmazione degli ultimi anni, delle strutture all'avanguardia che hanno giocato un ruolo decisivo e di una politica societaria che vuole la crescita di ogni singolo ragazzo, sia dentro che fuori dal campo, perchè è fondamentale che ai giovani vengano trasmesse regole e valori, oltre alle nozioni calcistiche. Il Settore Giovanile può contare inoltre su Pietro Fusco e Claudio Vinazzani, persone dirette con le quali è facile rapportarsi e parlare di calcio, perchè hanno idee ben definite ed un'esperienza tale da rendere tutto più semplice; con loro ho un rapporto che sta crescendo giorno dopo giorno e quando mi hanno comunicato la decisione di affidarmi gli Under 17 Lega Pro, per me è stata una grande iniezione di fiducia e spero di poterli ripagare al meglio.

Non mi ispiro a qualche allenatore in particolare, anche perchè allenando in un settore giovanile non voglio incorrere nel rischio di scimmiottare tecnici affermati, perdendo di vista quali sono i veri obiettivi di chi lavora a stretto contatto con i più giovani. Personalmente cerco di portare avanti la mia metodologia, le mie idee e per me è un vero piacere potermi confrontare quotidianamente con colleghi esperti come Fabio Gallo e Flavio Giampieretti, che sono innanzitutto persone di spessore, sempre disponibili e che mettono grande passione in quello che fanno.

Il calcio giovanile in Italia? Penso che in questo momento la Federazione stia svolgendo un buon lavoro nella formazione degli allenatori e di conseguenza c'è sempre una maggior consapevolezza di quale sia la strada giusta da seguire per sfornare nuovi talenti. Ovvio che questo è un processo graduale, nessuno ha la bacchetta magica, è necessario avere pazienza e forse la pecca dell'Italia è proprio questa, non piace aspettare ed alle prime difficoltà spesso si tende ad intraprendere sentieri più semplici, ma meno formativi per i giovani".